mercoledì 26 agosto 2009

24.08.2009 Ottavo giorno LEON - EL ACEBO

Ore 5.15

forse alzandosi presto la mattina c'è più possibilità di beccare una connessione veloce.

Sono riuscito a mettere solo qualche foto, nulla di più.

Sono già le sette e gli altri, nel frattempo, sono pronti e anche noi andiamo a preparare la bici.

La mattina inizia veramente bene. Ci accomodiamo, quasi per ultimi, nella sala da pranzo comune dove troviamo a nostra disposizione latte, caffè, cioccolata, pane, burro, marmellata e salame. Per non far torto a nessuno, assaggiamo un po' di tutto.

Ore 8:00

Raduno nella piazzetta davanti all'albergue e siamo pronti ad affrontare la pedalata giornaliera.

Mentre usciamo da Leon passiamo davanti all'imponente palazzo comunale.

L'uscita da Leon non è ben segnalata e ben presto ci troviamo lungo una trafficatissima strada.

A “Virgen del Camino” non troviamo l'indicazione per il sentiro dei camminanti e continuiamo fino a quando, consultate le mappe, decidiiamo di svoltare a sinistra per ricongiungerci al cammino presso Chozas de Abajo.

La strada diventa subito desolata e, non essendo sicuri della direzione ci informiamo con una simpatica signora che ci indica la “retta via”.

Lungo il traggitto notiamo delle singolari abitazioni scavate nella roccia; fuoriescono solo i camini.

Ore 11:00

arriviamo a Rio Orbigo dove è d'obbligo la foto di gruppo sul caratteristico ponte.

Qui consumiamo la seconda colazione, proprio su un terrazzo con vista sul ponte.

Continuiamo il nostro percorso sub pianeggiante, ma un po' monotono

fino a quando, dopo una “salitina” assistiamo ad un miraggio collettivo. Un punto di ristoro a base ditorta di pera, acqua, limonata e tanta frutta fresca. È gestito da un ex camminante che fa parte di una associazione “la casa de nos Dioses”.

Rinfocillati da questo piccolo ma buon rinfresco, ci rimettiamo in sella alla volta di Astorga che raggiungiamo alle 13:30.

Re-incontriamo Antonio!!!

Teoricamente possiamo chiudere la nostra tappa e visitare meglio Astorga, ma dopo un giretto tra chiese e la bella “Casa di Gaudì” pensiamo che possiamo ancora proseguire e magari portarci vicino la lunga salita che ci aspetta per domani “Cruz de hierro”.

Qui il nostro cammino si separa da quello di Stefano e di Cristian, i quali, avendo più tempo decidono di prendersela più comoda.

Salutiamo a malincuore i nostri due compagni di viaggio e riprendiamo a pedalare.

Particolari sono le casette di pietra e tetto di legno presso Santa Catalina de Somoza ; qui incontriamo nuovamente “i milanesi” come li abbiamo battezati noi, due simpaticissimi ragazzi (Paolo e Giuseppe) che da giorni incrociamo spesso. Proseguiamo alla volta di Rabanal che raggiungiamo prima delle quattro.

Il tempo è perfetto, ce un po' di sole e non c'è molto caldo e cosa più bella le gambe girano ancora tranquillamente; decidiamo di “attaccare la salita che ci porta alla “Cruz de hiero” e piano piano, pedalata dopo pedalata poco prima delle 18:00 arriviamo ai 1480 m.

Qui le foto sono d'obbligo.

Con una pedalata lenta, ma molto più costante della nostra, ci raggiungono Paolo e Giuseppe.

Ci scambiamo un servizio fotografico e via verso El Acebo.

Il paesaggio è davvero stupendo, il cielo è limpido e vediamo davanti a noi boscosi monti e verdi montagne e vallate che sembrano vellutate.

Si scende che è un vero piacere.

Ore 19:00

Arriviamo ad El Acebo, un paesetto con tipiche case dai balconi sporgenti in legno e tetti di ardesia.

Ci fermiamo all'albergue parrocchiale dove conosciamo Geraldina, la più simpatica tra le hospitalere incontrate sinora.

Subito si mette a nostra disposizione e ci illustra il funzionamento dell'albergue. Scarpe bagagli e doccia al piano terra, letto al primo piano. Ci invita a mangiare con loro e si scusa per l quantità visto che avevano preparato per una dozina, mentre siamo cresciuti di numero. Nel frattempo ci offre una calda tisana ristoratrice a base di zenzero, liquirizia ed anice. Buonissima!!!

Ci docciamo e usciamo nel terrazzino dove tutti sono pronti per mangiare.

Geraldina ci presenta a tutti e, dopo un minuto di “meditazione” iniziamo a cenare con quanto cucinato dagli ospiti. Alla fine un po' a tutti ci tocca dare una mano, chi sparecchia, chi lava i piatti, chi li sciacqua, che li asciuga.

Dopo cena laviamo e appendiamo la biancheria, certi che faranno in tempo ad asciugare.

Provo la connessione (0 Kb).

Buonanotte


4 commenti:

  1. Basta vedere queste foto per capire l'atmosfera che state vivendo!

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  2. ehi, mi ero appassionato al racconto; non lasciateci senza!
    Un forte abbraccio

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  3. ho saputo ieri da compare Renato del blog, MA VI DEVO FARE VERAMENTE I COMPLIMENTI PIU' CARI, PIU' VERI, PIU' GRANDI... quando si dice lo spac... non è acqua, oppure era la classe non è acqua, comunque avete capito!!Vi mando un abbraccio grande dal centro di catania, dal lavoro diciamo, e visto che VOI POTETE, godetevela TUTTA. BRAVI APPIDDAVERO, ancora un forte abbraccio

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  4. Grazie Alex, Miki e Giuvannuzzu.
    La prossima volta veniteci anche voi...
    ...noi vi seguiamo sul blog!

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